Il ritorno ad una condizione il più possibile vicina alla normalità si riflette anche nella riapertura delle scuole, categoria che, in una prospettiva di possibile circolazione del virus, è stata oggetto di particolari attenzioni.

Cerchiamo di chiarire alcuni dubbi che circolano legittimamente nella testa dei genitori.

Innanzitutto le nuove norme sicurezza riducono il più possibile l’accesso a scuola dei genitori: quasi tutti gli incontri e i colloqui avverranno in maniera virtuale.

L’unica eccezione è ammessa per la categoria servizi per l’infanzia (bambini da 0 a 6 anni): è possibile accompagnare i propri figli all’interno dell’edifico, mantenendo ovviamente l’obbligo della mascherina.

L’accesso varia da scuola a scuola e da classe a classe, al fine di evitare assembramenti in ingresso e ridurre la calca nei mezzi di trasporto.

Il Ministero ha stabilito che la febbre non deve essere misurata dal personale scolastico, bensì deve essere misurata  preventivamente a casa.

E’ obbligatorio indossare la mascherina (dai 6 anni in su), durante ingresso, intervallo e spostamenti vari. Non è invece obbligatorio indossarla quando si è seduti al proprio banco, a meno che non sia assicurata la distanza di almeno un metro. Eventualmente gli studenti possono tenerla, ma è necessario cambiarla ogni 4 ore.

L’Istituto Superiore di Sanità ha stilato un vademecum di 25 pagine che indica come comportarsi in situazioni di emergenza.

Qualora una persona manifestasse sintomi compatibili con il Covid, è necessario farle indossare immediatamente la mascherina e condurla nel locale adibito per la gestione di casi di questo tipo, locale individuato prima dell’avvio delle lezioni.

Qui il referente Covid, figura introdotta all’interno degli ambienti scolastici, assisterà la persona. Questi non è un medico, bensì un membro del personale che ha competenze di tipo comunicativo e informativo.

Qualora si trattasse di uno studente, verranno contattati i genitori, che provvederanno ad avvertire pediatra o medico di base, affinché si possa procedere al triage telefonico ed eventualmente si opterà per fare il tampone.

Nel caso in cui fosse positivo, l’Asl provvederà ad effettuare un’indagine epidemiologica.

Qualora si trattasse di un insegnante o comunque di personale presente nella scuola, questi dovrà essere isolato nell’apposito locale, dove si occuperà di contattare il proprio medico e valutare se i sintomi possano o meno essere riconducibili al Covid e se sia opportuno effettuare il tampone. Nel caso si recherà al centro indicato dalla Als.

Nel momento in cui si accerterà che il tampone è positivo, spetterà al Referente Covid fornire l’elenco dei «contatti stretti» (tutte le persone che sono state insieme alla persona contagiata nelle ultime 48 ore). La Asl valuterà se imporre una quarantena di 14 giorni.

Se la persona positiva è un insegnante, dovranno essere messe in quarantena tutte le classi in cui ha insegnato negli ultimi due giorni.

Nel caso in cui ad essere positivo fosse un genitore, è necessaria la quarantena per l’alunno, ma non per compagni e insegnanti.

Per ulteriori informazioni, vi invitiamo a consultare «Indicazioni operative per la gestione di csi e focolai di Sars-CoV2 nella scuola e nei servizi dell’infanzia».

Gruppo CS offre la sua esperienza per fornirti tutte le indicazioni e gli strumenti utili ad affrontare le nuove misure, in conformità con le nuove disposizioni.

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